domenica 26 aprile 2009

Senza sole 2

La primavera è esplosa, dopo tanto freddo, ma la cosa buffa è che la gente sembra ancora più coperta di prima. In realtà sono soprattutto le donne: guanti bianchi di cotone, mascherine sul viso, enormi visiere, veli, ombrelli. Tutto pur di non macchiare la nivea carnagione con un raggio solare che sia uno. L'effetto finale è un po' inquietante, una via di mezzo fra Michael Jackson e il Fantasma di Canterville. Ma un filtro solare no?

lunedì 20 aprile 2009

Senza sole.

Forse non c'entra scriverlo qui, se non per il fatto che era nato a Shanghai, ma è morto J.G.Ballard e mi sembra che la mia libreria, già così scarna qui a Pechino, sia ancora un po' più vuota. Per molti è scomparso un grande autore di fantascienza, secondo me è mancato un grande Autore e basta. Molti dei suoi libri erano pura premonizione di una società già esistente in nuce, ma che solo lui sapeva vedere prima che tutti noi ce ne accorgessimo. E la qualità visiva della sua scrittura è impressionante, come dimostrano i vari film tratti dai suoi libri, da "L'impero del sole" a "Crash". 
Personalmente avrei girato un film su "Condominium", romanzo bello e cattivo. Mi stupisce che nessuno ci abbia ancora provato, che io sappia, ma spero sempre che prima o poi succeda. Uno bravo sul serio, però.  

venerdì 17 aprile 2009

La scimmia di Pechino.

"Liang kuài" dice l'insegnante, ovvero "nice and cool for weather or places". Alzo timidamente la mano: ma "liang kuai" non voleva dire "due kuai", ovvero due yuan? Sguardo schifato della stessa che prima finge di non capire (non ci credo che non abbia veramente capito) e poi, come rammentando faticosamente qualcosa di simile ma lontanissimo, tipo il collegamento fra uomo e scimmia, concede un "Oh, maybe you mean "liang kuai" but this is "liang kuai", it's very different.
Dall'espressione è evidente che la scimmia sono io. Prima o poi la ammazzo, questa.

mercoledì 8 aprile 2009

Res sunt consequentia nominum.

Non arrivano giornali italiani, qui. A parte l'online, leggo del terremoto sul China Daily e su altri giornali di Hong Kong e inglesi. L'unica reazione che ho avuto in questi giorni è compulsare testi e didascalie cercando forsennatamente refusi. Come se trovare errori nella dizione di Onna, Paganica, L'Aquila, servisse a rendere il tutto più lontano, meno reale, meno orribile, meno vero. 

2.610 metri sopra il cielo.

Cito dalla guida Mondadori: "Il più elevato dei cinque monti taoisti della Cina, l'Hua Shan è caratterizzato da ripide salite, burroni pericolosi e viste sconfinate." Ah, e da catene a cui sono appesi numerosi lucchetti. "Secondo l'usanza le coppie fanno incidere i loro nomi su due lucchetti e li chiudono insieme appendendoli alla catena per sempre." 
E io che pensavo che Moccia avesse avuto almeno un'idea.