sabato 23 ottobre 2010
Sette giorni in Tibet 2
Lhasa vecchia è una cittadina pittoresca e a suo modo assai fascinosa. L'albergo da cui in precedenza sono scappate l'ambasciatrice e tutte le altre signore che hanno ottenuto asilo politico allo Sheraton, a me sembra invece pulito e carinissimo.
Pomposamente definito "boutique hotel" dalla lonely planet, ha una deliziosa terrazza che dà sui tetti di Lhasa, il problema è che per salire il modesto numero di scalini praticamente finisci in ER con un defibrillatore: mi rendo conto che mi viene il fiatone non appena faccio un minimo sforzo fisico e no, non sono completamente atrofizzata, come state odiosamente pensando.
L'unica è sdraiarsi nella sprecatissima 'suite tantrica' che mi hanno stupidamente assegnato e riposare bevendo quantità industriali di acqua. L'acqua porta ossigeno, e io ho bisogno di mol to os si ge no ga sp !
Due ore dopo mi sono così rimessa da riuscire a parlare al cellulare senza farmi venire la tachicardìa, son risultati. Decido di festeggiare facendo un giretto in centro e cercando un posto per cenare il che, come vedete dalle foto sotto, può risultare non semplice.
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3 commenti:
... E DOPO???
Nel senso di...
...COSA E' SUCCESSO DOPO??
e aspetta, ma quanto sì 'ccurioso!
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