Siete in macchina, bloccati al solito semaforo eterno nel traffico dell'ora di punta. In questo preciso momento cosa vi servirebbe dal vuccumprà che si aggira fra le auto? Giornali? Ricariche per telefonini? Settimana enigmistica? Smalto per unghie? Lavaggio vetri? Naaa. Ve lo dico io cosa: carte geografiche di quelle da aula scolastica, tartarughe vive
e cavetti elettrici, ecco di cosa avete bisogno. O perlomeno, questo è quello che vende il tizio qui all'incrocio del terzo anello con Sanlitun, giuro. O è un atto surrealista da far schiattare d'invidia Duchamp, o c'è un logica che al solito mi sfugge. Interrogare la tartaruga sui capoluoghi di provincia della Cina in senso antiorario, e poi se non li sa torturarla con i cavetti elettrici? Ricaricare la batteria e nel frattempo imparare a memoria i suddetti capoluoghi? (Già, ma la tartaruga?). Imbastire una corsa clandestina di tartarughe da un estremo all'altro della carta geografica, tenuta stesa dai cavetti pinzati ai parafanghi di quattro auto ferme? Mangiare la tartaruga direttamente nel suo guscio, dopo averla fritta con delle scariche elettriche? (E la carta geografica? Stesa sulle ginocchia per non sporcare). Sottili allusioni a problemi interni in alcune zone della Cina, risolvibili a colpi di scariche con
molta, molta pazienza?
Ora, non è possibile che un paese la cui sola religione è il denaro perda tempo, quindi soldi, con performances alla Dalì. Ci deve essere una ratio. Forse il tassista lo sa, se solo sapessi dire tartaruga, cavetti elettrici e carta geografica in cinese, maledizione!
L'unica cosa che mi viene in mente mentre scatta il verde, è che i Beatles avrebbero dovuto venire qui, non in India. Altro che Lucy in the sky with diamonds.
4 commenti:
Davvero una scena surreale. Certo che però un bel brodo di tartaruga...
Viene molto al chilo? :)
Sopra la tartaruga da torturare con i cavi elettrici, sotto la carta geografica per non sporcare quando la torturi.
Oppure il brodo con le tartarughine come crostini ? Bell'idea Belphagor !
Mav che spasso!
Mi ricorda il kit di sopravvivenza che mi hai regalato la prima volta che sono andata a Parigi (tu da brava viveur ci eri andata gia' un sacco di volte) non c'era una tartaruga, ma poco ci mancava...
Il brodo di tartaruga pero' e' ottimo, veramente.
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