Non solo sono sopravvissuta, mi sono persino divertita. Il che era ampiamente fuori programma, visto il parterre di personaggi con cui mi è toccato cenare. Presenti: la corrispondente del Times di Londra, un ex inviato del New York Times che ora però scrive libri, un manager inglese che è esploso negli Stati Uniti come scrittore di romanzi a sfondo storico sulla Cina, sua moglie Hong Ying nota scrittrice tradotta anche da noi, una intellettuale sino-canadese e suo marito che suppongo americano ma forse è scozzese data la parlata totalmente incomprensibile ( Qwerty per comodità, non ho capito neanche il nome). Ah, già, stavo dimenticando Ian Buruma, tanto per aggiungere neurone su neurone.
Insomma, un insieme terrificante, sulla carta. Invece è andato stranamente tutto liscio, cosa che mi permette di darvi
Il Segreto Della Cena Perfetta Con Gli Intellettuali Anglosassoni (E Cinesi):
- Dall'arrivo del primo ospite, cominciate a somministrare generose dosi di vino rosso fortissimo guardandovi bene dall'offrire anche solo due pistacchi. Quando l'ultimo arrivato avrà deposto il cappotto, sarete già tutti piacevolmente stonati e pronti a trovarvi tutti simpaticissimi, of course.
- Cercate di far cadere il discorso sull'Italia. Hanno tutti almeno un casale nelle Marche e un cugino a Firenze e la conversazione per una mezz'ora è assicurata.
- Se avete la sfiga di sedere fra Ian Buruma e Qwerty, come è successo a me, rilassatevi: tanto uno è un genio e l'altro scozzese, non li capireste comunque. Sorridete quanto Milly Carlucci (vabbé, quasi), e diventate la regina dell'interiezione (es. "Oh, really?" "How funny!""that's why!"ecc.). Quando avrete raggiunto il giusto equilibrio alcool/zen, comincerete persino a parlare inglese.
- Un piatto piccante ai limiti dell'immangiabile o un commensale irlandese contribuiranno positivamente al numero di battute della serata.
- Non essendo italiani, gli intellettuali anglosassoni hanno la bizzarra abitudine di essere estremamente eteroriferiti. Il che vuol dire che parleranno di tutto fuorché dei loro libri o dei loro articoli, o dei loro lavori. E lo faranno in maniera chiara (Qwerty a parte), acuta e divertente. "How strange, indeed!"
- Avvertenza per le signore ex-lavoratrici, ex-indipendenti, ecc. Potreste sentirvi lievemente a disagio alla presenza di donne che fanno lavori fighissimi mentre voi da un po' di mesi a questa parte avete metaforicamente le pattine di feltro in testa. Ma basterà coinvolgere Buruma in una serissima conversazione sulla cucina mediterranea versus quella jappo e ritroverete immediatamente il vostro posto nel mondo. Vero, Bree?