giovedì 3 giugno 2010

Fuga.

Potrei dirvi che eventi improrogabili mi chiamavano in patria, che un matrimonio mi attendeva, che amici virtuali aspettavano il mio arrivo per diventare reali, ma è giusto chiamare le cose con il loro nome: fuga. Sono scappata, letteralmente e vilmente. Ho mollato lì tutti, ho stivato un po' di capetti in una valigia (beh, d'accordo, molti capetti), e sono saltata sul primo aereo in partenza per l'Italia. Non ce la facevo più. Suppongo che la visione di un paio di tiggì renderà nuovamente la Cina un paese desiderabile, ma ora ho una vera crisi da rigetto: sono stanca e mi manca l'aria.

6 commenti:

dede leoncedis ha detto...

Per la prevedibile prossima crisi di rigetto da tigiuno non ci vorrà molto

Gao ha detto...

una settimana ti do per il rigetto! ;-)

Gao ha detto...

.

Lau ha detto...

beata te, di fronte a me l'estate intera a SUZHOU con due bambini in eta' prescolare...

Lau ha detto...

beata te, di fronte a me l'estate intera a SUZHOU con due bambini in eta' prescolare...

Mav ha detto...

@Lau: Urca! Ma almeno, la piscina?