domenica 31 gennaio 2010

La libertà costa.

Anche la censura crea un mercato: gli utenti internet in Cina sono ormai 384 milioni, in crescita. A parte gli attivisti dei diritti umani e gli expats, anche i "normali" navigatori cinesi hanno tutti voglia di accedere a Facebook, YouTube, Twitter e altri social networks. Grazie alla censura su web, diverse compagnie che vendono proxy o VPN come AnchorFree, Open Terrace o Witopia hanno raddoppiato in un anno le vendite (il pacchetto Witopia costa 60 dollari l'anno).
La tendenza è mondiale: fra i 60 paesi che restringono l'accesso a internet (nel 2008 erano solo 37) troviamo, oltre alla Cina, l'Iran, gli Emirati Arabi Uniti, la Georgia e persino l'Australia. La recente controversia con Google, e la potenziale perdita di gmail in Cina, non farà che fare aumentare la domanda per sistemi "sicuri" di accesso.
(fonte: International Herald Tribune)

1 commento:

Fabipasticcio ha detto...

anche la censura può diventare un business.
Purtroppo.