giovedì 12 febbraio 2009

Tango alla pechinese.

Poiché ho deciso per la prima volta in quattro mesi, naturalmente piove per la prima volta in quattro mesi. Vado lo stesso, esco sotto il diluvio, e naturalmente non c'è un taxi neanche per sbaglio, come in ogni vera metropoli che si rispetti. Mentre sono lì a infradiciarmi, qualche angelo arriva alle mie spalle con un ombrello e riesce persino a far materializzare la vettura (grazie, sconosciuto expat senza nome). Il Sino-chu Wine bar è dietro l'ambasciata australiana. Al piano di sopra, una saletta che funge da milonga. Sgattaiolo in un angolo, c'è una lezione in corso: non posso crederci! Sono Pablo y Noelia, da Buenos Aires. Due che ballano molto bene (guardatevi qualcosa su YouTube). La lezione è teoricamente per degli intermedi, ma il panorama vira più fra il principiante e il negato-cronico. Ci sono soprattutto coppie miste, lui expat e lei cinese, ma anche qualche tanguero locale abbastanza disastroso. Rabbrividisco all'idea di ballare con dei soggetti simili, ma tant'è, ormai sono arrivata e ci resto. Finisce la lezione e un cinese alto che non ho visto ballare viene ad invitarmi. Mi alzo pronta al martirio e invece... balla bene! Lo so, lo sento prima ancora di muovere un passo. Ha un abbraccio bello, che avvolge ma non stringe. Va a tempo. Non fa lo splendido con passi kamasutrici per far vedere quanto è bravo. Ha persino un buon odore. Mi sembra troppo bello per esser vero e infatti scopro dopo che è californiano di S. Francisco, ovviamente in transito. Sigh! Torno al mio posto con l'aria sconsolata di chi sa che il meglio della serata è alle spalle. E qui entrano in gioco i miseri resti delle mie ciglia finte (esattamente una sull'occhio destro e tre sul sinistro). Con un ultimo sforzo di volontà fanno un flapflap da manuale e insomma, davanti a me appare Pablo in persona che mi fa "bailamos?". Ora, parliamoci chiaro, è una coincidenza astrale che non si ripeterà mai più nella vita. Ovvero il fatto che (Noelia a parte), mi trovi ad essere la ballerina migliore della sala, neanche se arrivasse un'epidemia di peste bubbonica selettiva risuccederebbe. Insomma, il poveretto ha ben poche altre chances, questa sera. Però potrebbe sempre restarsene tutta la sera ingrugnato sulle sue, come alcuni italiani che ben conosciamo. Naturalmente ci ballo da schifo, sono così emozionata che divento di legno, non riesco assolutamente a lasciarmi andare e così questo sarà il mio primo e ultimo ballo con lui, temo. 
Torno a sedermi inebetita, ballo con un altro paio di tizi e poi mi reinvita il californiano.
Qui chiude tutto presto, per cui a mezzanotte sono fuori. Non piove più. Sono così felice che faccio due passi a piedi, canterellando Di Sarli fra le pozzanghere.

8 commenti:

lule ha detto...

:) che sia il primo di una lunga serie.... e magari con qualche altro expat o maestro in transito !

Esmé ha detto...

È una condizione idilliaca, quella che descrivi, che ho provato spesso, avendo iniziato a ballare quando ancora qua ci si contava sulle punte delle dita di quattro o cinque mani.
Poi ho iniziato a dovermi spostare su piazze meno battute. Poi ho smesso.
Ora per procurarmela dovrei emigrare forse in un'isola greca, aprire la mia milonga e invitare (pagandolo a peso d'oro) qualcuno dall'estero, sapendo che il primo traghetto in uscita salpa dopo una settimana.
Son belle cose.

KillingTime ha detto...

bellissimo post :)

Federica ha detto...

ammazza che vita che fai! io da expat negli States al massimo andavo a qualche festa di ragazzini (magari indiani e magari in un squallido locale del Fermilab dove non puoi neanche darti al cibo peche' andresti a fuoco). Ah si, una botta di vita l'ho avuta anch'io, Chicago martini sulla John Hancock Tower e cena a seguire con vomitata finale, ricordi?

Mav ha detto...

@lule: grazie, è che temo sia stata una serata unica, credo che Pechino sia la cenerentola del tango, rispetto a Hong Kong o Shangai.
@O.d.C:non metterla giù così dura, puoi sempre venire a trovarmi...
@KT:merci beaucoup
@Federica:Non rispondo a provocazioni sul mio passato alcolico :)

Federica ha detto...

vedi che hai problemi di memoria? oltre che una personalita' multipla! sono io che ho vomitato...

ubu ha detto...

Davvero un bel post. Sul tango consiglio anche un post esilarante di quello che ho sempre considerato il mio blog preferito, benché aggiornato sempre più raramente:
Controlled Tango Into Terrain Tutto il post è eccezionale, ma i frettolosi possono saltar giù dove si dice: "A Partial List of Tango Mistakes I Have Made"

Mav ha detto...

@Ubu, il post è fantastico ed è semplicemente vergognoso da parte tua non avermi mai segnalato prima questo blog. Sono un po' indignata.